Pai sul Garda
Bellissimo paese addormentato e sconosciuto:
Pai di Torri del Benaco, sul lago di Garda
© Ralf Geryk 2014
Last Update: 28.06.2017

I tesori di Pai

La grotta Tanella

Appunti di Storia della Tanella

A cura di Giuliano Acerbi attraverso le interviste fatte alla popolazione locale che hanno permesso di ricostruire, almeno in parte, la “storia” della Grotta Tanella. È una ricostruzione di fatti tramandati oralmente, molto articolata e curiosa. Di seguito una sintetica descrizione di quanto emerso dalle interviste. Pietro Aloisi, detto Menegari, è un muratore di Pai emigrato in Nord America dove ha fondato un’impresa edile già affermata ai primi del 1900. In quel Paese viene convinto da alcuni personaggi non ben definiti (stregoni) a tornare in Italia e cercare un eventuale “tesoro” scavando nella Tanella. Probabilmente si riferivano al neonato, per quei tempi, business dell’acqua da sfruttare per usi idroelettrici, ed inoltre da distribuire agli abitanti di Pai con un costruendo acquedotto. Pietro Aloisi lascia l’America e torna a Pai per investire i suoi capitali nello scavo della galleria che dovrebbe intercettare l’ipotetico lago sotterraneo che dovrebbe trovarsi dentro la Tanella, pare litigando con i suoi famigliari assolutamente contrari all’operazione in questione, e gli scavi cominciano probabilmente nel 1915. Nel 1919 viene fatto saltare il diaframma che separava la galleria artificiale dal condotto freatico naturale superiore e per quasi una notte fuoriesce acqua dalla Galleria di scavo. Ma all’indomani il condotto è già completamente svuotato e dalla Tanella non esce la quantità d’acqua sperata. Aloisi può però accertare la presenza di una notevole cavità sotterranea e successivamente la esplora, arrivando al Lago Sifone che tuttora (Luglio 2006) rappresenta il limite esplorativo della Tanella. Incentivato da questa nuova presenza d’acqua riprende gli scavi fino al 1925, quando per motivi ancora sconosciuti tutto si ferma senza completare l’opera, a circa 50 metri dal nuovo lago e dopo averne scavato più di 130, nell’arco di circa dieci anni (1915 – 1925). La situazione che lascia l’Aloisi è comunque positiva perché la Tanella è diventata una bellissima ed interessantissima Grotta, che viene visitata, nel seguire degli anni da un certo numero di turisti, come racconta Stefano Cavallari, che nel 1932, aiutato da un operaio, allarga il buco di collegamento tra la galleria artificiale e la grotta naturale per facilitare il flusso turistico. Su consiglio della madre, mette un cartello a Pai di sotto sulla strada principale per segnalare la posizione della Tanella ai turisti che cominciano a frequentare il Lago di Garda, e per dieci centesimi li accompagnava alla Grotta dove gli stessi, armati di candele, visitavano la Grotta. Questo movimento turistico durò fino all’estate del 1935, quando, in conseguenza della crisi economica mondiale, i turisti diminuiscono e il giovane Stefano Cavallari emigrò in America. Nel 1933 fu organizzata dal Museo di Storia naturale di Verona una spedizione alla Tanella per esplorare il Lago finale. Fu chiesto al Cavallari di portare dentro la Grotta un Sandolino, la più piccola barca del Lago di Garda, per superare il Lago, ma il risultato fu negativo perché il proseguimento della Grotta è esclusivamente subacqueo. Non si hanno ulteriori notizie della Tanella fino al dopoguerra, quando negli anni cinquanta si decise di canalizzare l’Acqua della Grotta risultata da analisi effettuate dalla Provincia di Verona una ottima Acqua Minerale Naturale per l’acquedotto del Paese, e tale impianto funzionò fino alla fine degli anni sessanta fino a che l’inquinamento urbano proveniente dalla montagna sovrastante non ne compromise definitivamente la qualità e la potabilità. Nel frattempo la Tanella fu completamente abbandonata a stessa fino all’estate del 2003 quando speleologi Veronesi Mantovani, Reggiani e Modenesi, con un contributo economico del comune di Torri del Benaco, bonificarono tutta la Grotta dai rottami metallici del vecchio acquedotto e altro materiale, dando inizio ad una nuova valorizzazione turistica che dura tuttora. (Fonte: Giuliano Acerbi)