Bellissimo paese addormentato e sconosciuto:
Pai di Torri del Benaco, sul lago di Garda
I tesori di Pai
La grotta Tanella
Appunti di Storia della Tanella
A
cura
di
Giuliano
Acerbi
attraverso
le
interviste
fatte
alla
popolazione
locale
che
hanno
permesso
di
ricostruire,
almeno
in
parte,
la
“storia”
della
Grotta
Tanella.
È
una
ricostruzione
di
fatti
tramandati
oralmente,
molto
articolata
e
curiosa.
Di
seguito
una
sintetica descrizione di quanto emerso dalle interviste.
Pietro
Aloisi,
detto
Menegari,
è
un
muratore
di
Pai
emigrato
in
Nord
America
dove
ha
fondato
un’impresa
edile
già
affermata
ai
primi
del
1900.
In
quel
Paese
viene
convinto
da
alcuni
personaggi
non
ben
definiti
(stregoni)
a
tornare
in
Italia
e
cercare
un
eventuale
“tesoro”
scavando
nella
Tanella.
Probabilmente
si
riferivano
al
neonato,
per
quei
tempi,
business
dell’acqua
da
sfruttare
per
usi
idroelettrici,
ed
inoltre
da
distribuire
agli
abitanti
di
Pai con un costruendo acquedotto.
Pietro
Aloisi
lascia
l’America
e
torna
a
Pai
per
investire
i
suoi
capitali
nello
scavo
della
galleria
che
dovrebbe
intercettare
l’ipotetico
lago
sotterraneo
che
dovrebbe
trovarsi
dentro
la
Tanella,
pare
litigando
con
i
suoi
famigliari
assolutamente
contrari
all’operazione
in questione, e gli scavi cominciano probabilmente nel 1915.
Nel
1919
viene
fatto
saltare
il
diaframma
che
separava
la
galleria
artificiale
dal
condotto
freatico
naturale
superiore
e
per
quasi
una
notte
fuoriesce
acqua
dalla
Galleria
di
scavo.
Ma
all’indomani
il
condotto
è
già
completamente
svuotato
e
dalla
Tanella
non
esce
la
quantità
d’acqua
sperata.
Aloisi
può
però
accertare
la
presenza
di
una
notevole
cavità
sotterranea
e
successivamente
la
esplora,
arrivando
al
Lago
–
Sifone
che
tuttora
(Luglio
2006)
rappresenta
il
limite
esplorativo
della
Tanella.
Incentivato
da
questa
nuova
presenza
d’acqua
riprende
gli
scavi
fino
al
1925,
quando
per
motivi
ancora
sconosciuti
tutto
si
ferma
senza
completare
l’opera,
a
circa
50
metri
dal
nuovo
lago
e
dopo
averne
scavato più di 130, nell’arco di circa dieci anni (1915 – 1925).
La
situazione
che
lascia
l’Aloisi
è
comunque
positiva
perché
la
Tanella
è
diventata
una
bellissima
ed
interessantissima
Grotta,
che
viene
visitata,
nel
seguire
degli
anni
da
un
certo
numero
di
turisti,
come
racconta
Stefano
Cavallari,
che
nel
1932,
aiutato
da
un
operaio,
allarga
il
buco
di
collegamento
tra
la
galleria
artificiale
e
la
grotta
naturale
per
facilitare
il
flusso
turistico.
Su
consiglio
della
madre,
mette
un
cartello
a
Pai
di
sotto
sulla
strada
principale
per
segnalare
la
posizione
della
Tanella
ai
turisti
che
cominciano
a
frequentare
il
Lago
di
Garda,
e
per
dieci
centesimi
li
accompagnava
alla
Grotta
dove
gli
stessi,
armati
di
candele,
visitavano
la
Grotta.
Questo
movimento
turistico
durò
fino
all’estate
del
1935,
quando,
in
conseguenza
della
crisi
economica
mondiale,
i
turisti
diminuiscono e il giovane Stefano Cavallari emigrò in America.
Nel
1933
fu
organizzata
dal
Museo
di
Storia
naturale
di
Verona
una
spedizione
alla
Tanella
per
esplorare
il
Lago
finale.
Fu
chiesto
al
Cavallari
di
portare
dentro
la
Grotta
un
Sandolino,
la
più
piccola
barca
del
Lago
di
Garda,
per
superare
il
Lago,
ma
il
risultato
fu
negativo
perché
il
proseguimento
della
Grotta
è
esclusivamente
subacqueo.
Non
si
hanno
ulteriori
notizie
della
Tanella
fino
al
dopoguerra,
quando
negli
anni
cinquanta
si
decise
di
canalizzare
l’Acqua
della
Grotta
risultata
da
analisi
effettuate
dalla
Provincia
di
Verona
una
ottima
Acqua
Minerale
Naturale
per
l’acquedotto
del
Paese,
e
tale
impianto
funzionò
fino
alla
fine
degli
anni
sessanta
fino
a
che
l’inquinamento
urbano
proveniente
dalla montagna sovrastante non ne compromise definitivamente la qualità e la potabilità.
Nel
frattempo
la
Tanella
fu
completamente
abbandonata
a
sé
stessa
fino
all’estate
del
2003
quando
speleologi
Veronesi
Mantovani,
Reggiani
e
Modenesi,
con
un
contributo
economico
del
comune
di
Torri
del
Benaco,
bonificarono
tutta
la
Grotta
dai
rottami
metallici
del
vecchio
acquedotto
e
altro
materiale,
dando
inizio
ad
una
nuova
valorizzazione turistica che dura tuttora.
(Fonte: Giuliano Acerbi)